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Escursione presso la chiesa ipogea di San Posidonio – Domenica 23.02.2014

1902753_10200613295293272_1663523068_nL’Archeogruppo estende ai suoi soci l’invito a partecipare alla escursione presso la chiesa ipogea di San Posidonio, l’unica cripta ipogea ad avere la cupola lignea, organizzata dall’avv. Giulio Mastrangelo.

Oltre alla chiesa di San Posidonio, si visiteranno anche una masseria ipogea con tipologia “a vicinanza” e il pozzo comunale Verzarulo.

L’appuntamento è domenica 23 febbraio alle ore 10.00, di fronte all’Ospedale Pagliari di Massafra in via Magna Grecia. Continua la lettura di Escursione presso la chiesa ipogea di San Posidonio – Domenica 23.02.2014

Centro Internazionale di Documentazione dell’Habitat Rupestre: firmato il protocollo d’intesa

In data 28 settembre 2012 è stato sottoscritto il protocollo d’intesa per il Centro Internazionale di Documentazione dell’Habitat Rupestre tra il Sindaco di Massafra, dott. Martino C. Tamburrano, e il presidente dell’Archeogruppo “E. Jacovelli”, sig. Antonio Caprara.
Con la firma di tale atto, già deliberato in precedenza dalla Giunta Comunale, la fase di organizzazione del Centro di Documentazione entra nel vivo.
È un grande risultato per l’Archeogruppo che è stato capace di reggere il confronto a livello scientifico con le Università degli Studi di Firenze e con quelle di Valencia, di Parigi, di Atene e di Istanbul, nonchè di uscire concretamente dalla fase di semplice studio del patrimonio rupestre per passare alla fase di progettazione di interventi di valorizzazione. Il Centro di Documentazione agirà in tal senso non solo per mettere a disposizione dei ricercatori gli studi già disponibili ma soprattutto per promuovere la valorizzazione di tale risorsa, l’Habitat Rupestre appunto, che altrove nei Paesi partner è ormai in fase avanzata il riutilizzo per gli usi più disparati (bar, ristroranti, botteghe artigiane, studi professionali, alberghi a 5 stelle).

Missione Cappadocia

Un nutrito gruppo di soci dell’Archeogruppo “E. Jacovelli” di Massafra e di altri studiosi si appresta a partire per una missione di ricerca e studio nella regione della Cappadocia, in Turchia, famosa per la presenza di una miriade di insediamenti e chiese rupestri scavate nei fianchi dei coni d’erosione detti romanticamente “coni delle fate”. La missione fa parte integrante del progetto  “Cultural Rupestrian Heritage in the Circum-Mediterranean Area Common Identity, New Perspective”, cofinanziato dalla Direzione Generale Educazione e Cultura della Commissione Europea, eseguito già in parte coi due Convegni internazionali tenuti a Massafra nel mese di Ottobre del 2010 e nel mese di maggio del 2011 a cui hanno partecipato i partner del Progetto e cioè  l’Università di Firenze per l’Italia, il Politecnico di Valencia per la Spagna, l’Ecole Nationale Superieure d’architecture Paris La Vallette per la Francia, il National and Kapodistrian University of Athens per la Grecia nonché Kadir Has University Istanbul per la Turchia, nonché numerosi ricercatori di ben 10 Università italiane e di una ventina di Enti e Fondazioni sia italiane che straniere. La missione, col coordinamento storico di Roberto Caprara e con l’organizzazione di Giulio Mastrangelo, sarà guidata sotto il profilo scientifico da Franco dell’Aquila, esperto dell’architettura dell’habitat rupestre, con la partecipazione di Domenico Caragnano, esperto degli affreschi delle chiese rupestri, anche nella veste di Direttore del Museo del Territorio di Palagianello, di Pino Fazio, esponente della Società Friulana di archeologia, da Beniamino Polimeni dell’Università del Mediterraneo, dal fotografo Umberto Ricci, uno dei soci fondatori dell’Archeogruppo, e dallo speleologo Antonio Laselva di Santeramo in Colle.  Tutti con una grande esperienza di ricerche sugli insediamenti rupestri. Nel programma della missione in Cappadocia è prevista una serie di ricognizioni in due zone distinte: la Valle di Ilhara e l’area del Comune di Avcilar con la valle di  Goreme (che significa valle nascosta). Nel complesso saranno esaminate ben 70 chiese, comprese nell’arco temporale tra il VI e il XII secolo, aventi una gran varietà di forme architettoniche e ricche di preziosi affreschi. Molte delle chiese fanno parte di complessi monastici, altre sono isolate quali romitori. In particolare saranno esaminati e studiati le forme architettoniche, campo ancora poco approfondito, con le connessioni ai pannelli affrescati siti nelle chiese, così da poter fare appropriati raffronti con le chiese rupestri della Puglia e della Basilicata. I Comuni di Massafra e di Palagianello hanno dato il gagliardetto dei rispettivi enti che sarà consegnato al Sindaco di Nevsheir, città capoluogo della provincia di Cappadocia, in segno di amicizia e di comunanza di storia e di cultura. Continua la lettura di Missione Cappadocia

Resoconto escursione di studio a San Simeone a Famosa

di Maria Renzelo e Giulio Mastrangelo

Domenica 17 luglio c’è stata la seconda escursione estiva dell’Archeogruppo. Ci siamo recati a visitare la chiesa rupestre di San Simeone in contrada Famosa, nella parte nord-occidentale del territorio massafrese, ai confini con il territorio di Mottola. La chiesa è collocata in una piccola gravina detta di San Lorenzo. Una scalinata, scavata nello spalto orientale, permette l’accesso alla chiesa. L’ingresso, costituito da due aperture, è sormontato da una sorta di timpano triangolare ricavato nella roccia. L’interno presenta un’aula trapezoidale, sulla parete orientale due absidi piane con altari addossati alla parete. Sul lato nord, presso l’ingresso, è visibile un pozzetto interrato, accanto una tomba ad arcosolio. Sulle pareti resti di affreschi, ormai quasi illeggibili per l’ingiuria del tempo e per, ahimè!, l’incuria e il vandalismo da parte dell’uomo. Gli affreschi più antichi sono databili ai secc. XII-XIII, presentano iscrizioni in greco; quelli più recenti, con iscrizioni in latino, sono ascrivibili al XIV secolo. Gli affreschi raffigurano dalla parete a sinistra dell’ingresso, in senso orario: San Benedetto, l’Arcangelo Michele, la Deposizione dalla croce, Santa Margherita/ Marina; nella deèsis la Vergine (non più presente perché asportata), Cristo pantocratore e San Giovanni battista. Per ironia della sorte, l’affresco rappresentante la Vergine Maria è l’unico ancora ben conservato, anche se è attualmente collocato su un pilastro della navata destra della chiesa nuova a Massafra. Era stato infatti tagliato e in attesa di essere trafugato, era stato nascosto nell’incavo di un tronco di ulivo. Fortunatamente rinvenuto fu sottratto ad una sorte oscura.  Continua la lettura di Resoconto escursione di studio a San Simeone a Famosa

Escursione di studio – San Simeone a Famosa, Massafra

Dopo quella di domenica scorsa, l’Archeogruppo organizza per domenica prossima, 17 luglio 2011, un’escursione di studio presso il sito di San Simeone a Famosa. L’appuntamento per il raduno è alle ore 9:00 in Piazza Garibaldi a Massafra. Raggiungeremo il sito con mezzi propri, chi non ha a disposizione un’automobile, troverà sicuramente posto su chi verrà automunito. Vi consiglio di portare con voi guanti da lavoro, buste di plastica, scarpe comode e… qualsiasi attrezzo adatto allo scopo di pulizia, diserbo manuale, ecc. Inoltre, macchine fotografiche, da ripresa e taccuini per la documentazione delle operazioni saranno sicuramente utili!

San Simeone in contrada Famosa è la più occidentale delle chiese rupestri di Massafra, a confine con Mottola. Ubicata nel canale di S. Lorenzo ha pianta trapezoidale (m. 4,95 a Ovest, m.6,50 a Est) con sul fondo due nicchie a fondo piano, in funzione di absidi. L’abside a sinistra ripropone la raffigurazione consueta della Deesis. I dipinti parietali più antichi (XII-XIII sec.) hanno iscrizioni in greco, quelli posteriori (XIV sec.)  in latino. Nel loro complesso gli affreschi descrivono il mistero della incarnazione di Cristo. Per l’Antico Testamento, si parte dalla profezia di Isaia (la Vergine concepirà e darà alla luce un Figlio che sarà chiamato l’Emmanuele, il Dio con noi): è raffigurato infatti un infante in veste di Emmanuel. Si passa quindi al sacrificio di Isacco. Per il Nuovo Testamento i temi sono: l’Annunciazione di Maria, il battesimo di Gesù, l’ultima cena, la deposizione dalla croce. Maestosa la rappresentazione dell’Arcangelo Michele in veste di Archistratigos. Purtroppo la cripta è stata visitata da ladri che hanno trafugato alcuni dipinti. Uno di questi, la Vergine della Deesis, recuperato dai Carabinieri si trova ora murato su una colonna della Chiesa Nuova.

Relazione della dott.ssa Convenuto sull’affresco della Madonna della Scala di Massafra

Pubblichiamo qui di seguito la relazione della dott.ssa Angela Convenuto, Direttore dei lavori di restauro dei dipinti murali del Santuario Madonna della Scala. Questa relazione ci è stata inviata via mail oggi dal dott. Fabrizio Vona, Soprintendente per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, con preghiera di diffusione in risposta al nostro esposto del 20.11.2010.

MASSAFRA (TA) – Santuario Madonna della Scala. Affresco raffigurante “Madonna con Bambino” / Relazione – L’affresco  è ubicato sulla parete di fondo del presbiterio all’interno di una  nicchia con cornice in marmo di epoca settecentesca, posta al di sopra dell’altare maggiore in marmi barocchi. L’attuale ubicazione del dipinto, realizzato per un ambiente rupestre, è esito di un distacco in un unico blocco, insieme al supporto lapideo, realizzato probabilmente nel XVIII secolo. Il pregevole dipinto murale è stato interessato da un intervento di restauro (con finanziamenti 2004 -2006) preceduto da un attento esame ravvicinato dell’opera, che evidenziava gravi problematiche di degrado della superficie pittorica. Si presentavano rigonfiamenti di intonaco, circoscritti alla veste del Bambino,  tipologia di degrado piuttosto grave e preoccupante vista la copiosa stesura su tutta la superficie di consolidante acrilico (paraloid B72), che rendeva l’affresco assolutamente impermeabile e pertanto non traspirante. Inoltre i bordi dell’affresco, fatta eccezione per il lato sinistro, erano stuccati con malte talvolta debordanti sullo stesso. La superficie policroma era interessata da ridipinture, porporina e numerose stuccature, alcune delle quali erano state realizzate con stucco contenente gesso, altre realizzate con malta a base di calce e inerte dalla grana grossa. All’interno delle stuccature vi erano chiodi e in alcuni casi viti a espansione per l’applicazione delle corone votive. Gli esami diagnostici effettuati preliminarmente hanno chiarito le tecniche di esecuzione, i pigmenti usati, i materiali sovrammessi, in particolare, come si è accennato, il consolidante di natura acrilica sulle policromie, in elevatissima concentrazione, e le diffuse stesure di porporina sulle aureole di oro in foglia. L’intervento di restauro è consistito nella rimozione del consolidante acrilico presente e nel consolidamento dei rigonfiamenti dell’intonaco. La rimozione degli strati di paraloid, effettuata a fini essenzialmente conservativi, ha determinato di conseguenza anche la eliminazioni delle integrazioni recenti. L’affresco risultata anche visibilmente sbiancato a causa della riemersione dei sali evidentemente presenti nelle murature. A conclusione dell’intervento conservativo si provvederà ad un nuovo ripristino estetico del manufatto, anche in considerazione del suo particolare valore  devozionale.

Dott.ssa Angela Convenuto