di Giulio Mastrangelo, avvocato – Ispettore Onorario Soprintedenza Archeologica
Ho appreso che l’Amministrazione Comunale ha adottato sanzioni pecuniarie contro le famiglie del rione Santa Guida – Gesù Bambino per il fatto che le loro abitazioni scaricano nella Gravina Madonna della Scala. È un problema antico.
È legato alla morfologia del territorio, al fatto che via Santa Guida è posta a livello inferiore rispetto alla quota della fogna del rione Gesù Bambino ed è pieno di vicinanze e di grotte ipogee che costituiscono un ulteriore ostacolo al passaggio di tubazioni di scarico. Orbene, una soluzione facile e semplice c’è. Far passare la fogna, coll’impiego di soluzioni innovative per il minore impatto ambientale, all’interno della Gravina Madonna della Scala. Siamo in una zona vicino allo sbocco in pianura della stessa Gravina, lontana un chilometro dal Santuario e dal Villaggio rupestre Madonna della Scala, urbanizzata con lo scavo sia di grotte che di fabbricati ancora nella seconda metà del Settecento, chiamata Capo di Gravina.
La proposta non deve scandalizzare soprattutto perchè proviene dallo scrivente.
La mia storia personale è la testimonianza vivente dell’impegno più che trentennale per la tutela e la salvaguardia delle Gravine e degli insediamenti rupestri. Per eventuali Vestali che dovessero stracciarsi le vesti, voglio ricordare che la fogna attraversa tranquillamente tutta la Gravina di Ginosa e quella di Laterza. E lì nessuno si è scandalizzato o si scandalizza. Venendo al territorio di Massafra, ricordo agli smemorati che è ancora in costruzione e sotto gli occhi di tutti il monstrum del complesso edilizio composto da ben trentadue appartamenti che sta sorgendo all’interno della Gravina Santa Caterina: anche lì si sta creando un problema di quote. Come farà la fogna a salire di quota sino al livello di via Taranto? Un esposto inviato a una ventina di Enti e Autorità locali e regionali, oltre che alla Procura della Repubblica, non ha sortito alcun effetto. Eppure anche lì ci sono beni storici architettonici e artistici (chiesa rupestre di Santa Caterina, cripta del santo barbato) e tombe a camera dell’età classica. Le Soprintendenze non si sono scomodate neppure a darci una risposta. Tornando al problema della fogna nel rione Santa Guida, una volta tanto che un intervento, neppure tanto invasivo, nella Gravina verrebbe fatto a fin di bene, per risolvere un pluridecennale problema di quella parte della popolazione di Massafra che è gelosamente attaccata al suo quartiere, ricco di memorie storiche e familiari, senza favorire questo o quel palazzinaro, non dovrebbe scandalizzare nessuno ma diventare occasione per unire maggioranza e opposizione nell’approvare insieme tale progetto. Via le multe e si realizzi invece un tronco di fogna nella Gravina. Una volta tanto diamo una dimostrazione di unità per favorire la rinascita del Centro Antico di Massafra e impedire che si spopoli anche il rione Santa Guida.