Presentazione del libro “Paesaggio di pietra” di Stefano Calò

invito-paesaggio-di-pietra-stefano-caloMartedì 5 aprile alle ore 19,00 , nella splendida cornice del PALAZZO DELLA CULTURA di Massafra,l’Archeogruppo “Espedito Jacovelli” in collaborazione con l’ associazione ARCHES di Tricase presenta il libro PAESAGGIO DI PIETRA. GLI INSEDIAMENTI RUPESTRI DELLE SERRE SALENTINE dell’ archeologo Stefano Calò. Durante la presentazione dialogheranno con l’autore: il prof. Roberto Caprara,autore della prefazione del volume ;il dott. Marco Cavalera, presidente dell’ associazione ARCHES e lo storico dell’ arte dott. Stefano Cortese.
Modera l’incontro Eleonora Rosa , del direttivo dell’ ARCHEOGRUPPO “E. JACOVELLI”. L’interesse scientifico per il fenomeno del “vivere in grotta” dell’Italia meridionale è rimasto per lungo tempo confinato alle chiese cripte ritenute, rispetto ad altri insediamenti rupestri, maggiormente “meritevoli” di analisi dal punto di vista artistico e architettonico. A partire dagli anni Settanta,grazie anche al lavoro di Roberto Caprara e dell’Archeogruppo , si supera la visione “panmonastica” propria dell’Ottocento, che attribuiva alla quasi totalità degli insediamenti rupestri il carattere di cripte eremitiche-cenobitiche, e l’orientamento accademico prevalente muta: gli insediamenti rupestri non vengono più definiti indistintamente ed erroneamente come “basiliani”. In questa seconda fase si comincia altresì a riconoscere il carattere civile dei villaggi e dei sistemi insediativi in rupe, che nel Salento si mostrano sotto molteplici forme: semplici insediamenti, composti da poche grotticelle, chiese cripte, veri e propri villaggi rupestri. Questa tendenza abitativa, diffusa non solo in Puglia, ma anche in molte altre aree dell’Italia meridionale e dell’intero bacino del Mediterraneo, assume un carattere particolare all’interno della zona delle Serre salentine, ove gli insediamenti rupestri si riferiscono sia all’epoca preistorica e medievale che alle fasi post-medievali, nelle quali il fenomeno, benché sempre più marginale, continua ad esistere, associato talvolta ad architetture costruite (sub-divo). Questa indagine archeologica mira alla ricostruzione dell’evoluzione di questi particolari insediamenti umani attraverso un’adeguata contestualizzazione degli elementi e degli indizi raccolti all’interno del paesaggio indagato.

Autore:

Stefano Calò è un archeologo nativo di Tuglie (LE), ha condotto diversi scavi archeologici in Puglia e soprattutto nel Salento; ha conseguito la Laurea Triennale con una tesi sull’Archeologia dei paesaggi, sotto la supervisione del prof. Gert Jian Burgers, presso la facoltà di Beni Culturali dell’Università del Salento, successivamente si è trasferito a Roma dove, presso l’Università «Sapienza», ha conseguito la Laurea Magistrale in Archeologia con il massimo dei voti realizzando una tesi in topografia medievale con la prof.ssa Francesca Romana Stasolla; nel 2013 si è diplomato presso la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’ateneo leccese sotto la guida del prof. Paul Arthur. Dal 2003 ha partecipato a diverse e importanti campagne di scavo nel Salento e in varie località italiane collaborando con gli atenei presso cui ha conseguito gli studi e con l’Università Libera di Amsterdam. Dal 2012 si occupa dello studio degli insediamenti rupestri pugliesi e attualmente lavora come archeologo e come libero professionista nel settore dei Beni Culturali. Collabora con Soprintendenze e diverse imprese del settore archeologico e della formazione occupandosi anche della divulgazione attraverso l’attività di guida turistica. Partecipa costantemente a convegni e conferenze presentando contributi sulla sfera rupestre della Puglia; tra le sue pubblicazioni importanti vi è Cave settlements in southern Apulia. Rupestrian evidence in the valleys of Otranto, presentato a Roma in occasione dell’ “International Congress of Speleology in Artificial Cavities-HYPOGEA 2015”

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