Presentato da Emanuele Conte e Roberto Della Seta il libro “Patria. Un’idea per il nostro futuro”

In una sala della biblioteca del Castello Medievale, è avvenuta lunedì scorso, 23 aprile, la presentazione  del libro “Patria. Un’idea per il nostro futuro” (Garzanti Editore, Saggi), scritto a quattro mani. E’ firmato dallo storico Emanuele Conte (professore ordinario di Storia del Diritto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Roma 3 e Directeur d’Etudes presso l’Ecole des hautes études en sciences sociales di Parigi)  e dal già presidente di Legambiente ed ora senatore PD Roberto Della Seta (giornalista, autore di saggi sulla storia del pensiero e del movimento ambientalisti).

L’attesa presentazione (si doveva tenere in febbraio, ma fu rimandata a causa del maltempo che proibì agli autori di raggiungere Massafra) è avvenuta a cura dell’Archeogruppo “Espedito Jacovelli” in collaborazione con l’Associazione L.A.T.O.G.A. e con il coordinamento di Antonio Caprara (presidente dell’Archeogruppo). A discuterne con gli autori sono stati il prof. Francesco Mastroberti (Direttore del Dipartimento Jonico in Sistemi Giuridici ed Economici del Mediterraneo – Università degli studi di Bari – II Facoltà di Giurisprudenza di Taranto) e l’avv. Maria Rosaria Guglielmi (presidente dell’Associazione L.A.T.O.G.A.).

“Patria. Un’idea per il futuro”, ma sarebbe utile anche per il presente… La presentazione del libro è avvenuta con l’alternarsi dei due autori, i quali hanno precisato che  nello scriverlo hanno insistito sull’idea di una storia di lungo periodo e sugli usi, sulle apparizioni che questa idea fa nella storia. Un’idea, infatti, come fatto presente, che è sempre alla base di tutte le strutture politiche, strutture che danno istituzione alla vita sociale. Una riflessione storica e politica sul ruolo che il concetto di patria ha avuto nel Paese, tra storia e cultura, abusata dal nazionalismo, bandita dal marxismo. Patria che gli autori proiettano nel futuro, come risorsa moderna al servizio dell’interesse comune degli italiani.

Una storia di lungo percorso, ha insistito il prof. Conte, a partire dalla tarda antichità, perché non si riesce mai a fare la storia dei concetti in Europa senza riferirsi a questo stadio, quello del confronto con l’antico vero, che non finisce mai in Europa e che genera sempre novità. Storia che i due autori hanno seguito, quindi nel ‘700 e lungo l’800. Soprattutto anche nella contaminazione del nazionalismo che in fondo ha reso un poco estranea questa parola e questo concetto (come è stato detto), a noi italiani, perché, in fondo, parlare di Patria, in un certo periodo ha caratterizzato troppo una cultura di destra e qualche volta di estrema destra. E questo (secondo i due autori), ha messo in crisi una delle basi della convivenza civile ed anche della convivenza istituzionale.

Un libro storia, un libro a episodi come sempre dovrebbe essere la storia, cioè non tanto un’evoluzione continua, ma una serie di occasioni in cui si utilizza un’idea, un concetto, una serie di riferimenti culturali.

Roberto Della Seta, ha confermato quanto diceva Emanuele Conte, e che cioè oggi il primo passaggio è recuperare il concetto di Patria anche al futuro. Idea di Patria che è stata per molti decenni, sostanzialmente per tutto il novecento, sovrapposta a quella di Nazione e anche a quella di nazionalismo.

E’ stato ancora messo in evidenza che la patria e la nazione sono due cose diverse. La patria è l’appartenenza che nella storia non ha quasi mai avuto una radice etnica, Con questo libro, essenzialmente un racconto di storia, gli autori fanno scoprire l’utilità ed il valore d’uso dell’idea di patria per noi italiani. E non solo in questo periodo in cui l’Italia appare fragile, declinante, immobile, divisa. I due autori hanno quindi lanciato l’invito a considerare la Patria, al di là del suo essere necessariamente storia e memoria, innanzi tutto come un progetto e un’idea rivolti al futuro. Oggi, solo mettendo più patria nelle diverse espressioni della nostra vita collettiva, si può riuscire a superare i rischi di una progressiva decadenza del posto dell’Italia nel mondo e dello stesso nostro benessere.

A patrocinare l’evento il Comune di Massafra. Alla presentazione del libro è stato presente l’assessore al Marketing territoriale Raffaele Gentile, il quale ha fra l’altro detto che, secondo lui, c’era proprio bisogno dell’approfondito del significato di Patria specialmente alla luce degli attuali accadimenti politici, istituzionali, ma soprattutto per le difficoltà che il paese Italia attraversa in maniera così notevole. Uno dei momenti più difficili della storia repubblicana, sia per la situazione di stallo del paese, ma anche, e soprattutto, per le difficoltà dell’assetto istituzionale che ancora non riescono ad offrire (quantunque si abbia seppure un tessuto avanzatissimo dal punto di vista produttivo) una realtà istituzionale che sia garante delle libertà della tenuta del nostro sistema.

Tutti si sono complimentati con gli autori del bel libro, che ha avuto grande accoglienza anche nelle presentazioni in diverse città italiane. Nelle prime pagine, lo vogliamo ricordare, i due autori esprimono una considerazione che hanno trovato pienamente d’accordo tanti lettori (tra i quali anche Gianfranco Fini che ha seguito la presentazione del libro presso la Sala del Mappamondo di Palazzo Montecitorio).

Nelle foto di Umberto Ricci un momento della presentazione del libro e uno scorcio della sala con in prima fila, tra gli altri il capo gruppo PD del Consiglio comunale Vito Miccolis, lo storico Orazio Santoro, l’avv. Pietro Mastrangelo e il past presidente dell’Archeogruppo avv. Giulio Mastrangelo .
(Nino Bellinvia)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *