Il volume non è un semplice vocabolario bilingue, che contiene i vocaboli dialettali, sia pure arricchiti della loro etimologia, e le corrispondenti voci italiane, ma un libro ampio e complesso nel quale il lettore potrà trovare uno spaccato della plurimillenaria civiltà del nostro territorio. Quasi tutte le voci, infatti, sono illustrate da proverbi e modi di dire nei quali si è raccolta la sapienza popolare nei secoli e da versi di poeti dialettali, dall’Ottocento ai giorni nostri, attraverso i quali si è trasmessa la ricchezza del nostro linguaggio materno. C’è da aggiungere che molti lemmi sono ampi capitoli di storia e di cultura, cultura che per il nostro territorio è stata fondamentalmente contadina ed artigianale e che oggi è quasi completamente scomparsa, sotto l’urto di modelli culturali alieni che hanno battuto in breccia tradizioni secolari proponendo come unico valore il denaro, comunque guadagnato, ed un consumismo sfrenato, in conseguenza di un liberismo senza regole che ha portato all’attuale crisi che, prima ancora che crisi economica, è crisi di valori. Una civiltà ricca di valori ci è tramandata dalla storia della lingua e traspare dai lemmi di questo Dizionario, che, prima di essere un’opera di alta cultura, è da considerare un atto d’amore verso la nostra piccola Patria e un’occasione per una collettiva cerimonia di orgoglio di appartenenza. Ma, essendo una civiltà il prodotto finale di componenti diverse, la serata ha voluto riunirle, sicché, insieme con la “parola” (il libro) saranno presenti anche le arti visive, la musica e la danza etnica, per ricomporre insieme la visione di un passato che a molti sembrerà – e non è – lontano nel tempo.
Cenni biografici dell’autore – Roberto Caprara, nato a Massafra da famiglia massafrese da sei secoli, si è maturato presso il Liceo Archita di Taranto e laureato in Linguistica nell’Università di Bari, avendo avuto a maestri personaggi del calibro di Giovanni Nencioni, poi presidente dell’Accademia della Crusca, e Giovanni Alessio, autore con Carlo Battisti del Dizionario Etimologico Italiano. Nella consuetudine con questi Maestri e con la loro disciplina sono le radici del Dizionario Etimologico del Dialetto parlato a Massafra. Alla morte del padre Luigi Abatangelo, l’iniziatore dello studio scientifico del rupestre in Italia, decise di continuarne l’opera e si iscrisse al Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, dove ha avuto un grande maestro di epigrafia, il padre Antonio Ferrua. Da oltre cinquant’anni studia il rupestre in Italia centro-meridionale, Sardegna, Sicilia, Grecia, Cappadocia (Turchia) ed ha pubblicato otto volumi ed una settantina di articoli su riviste e in congressi, affermando che non esiste una “civiltà rupestre”, ma che quello rupestre è solo un modo di abitare comune a molte grandi civiltà, tesi oggi accettata dalla massima parte della comunità scientifica. Ha insegnato dapprima Latino e Greco nei Licei “Tito Livio” di Martina Franca, “Archita” di Taranto e “Michelangiolo” di Firenze, poi Archeologia Medievale nell’Università di Sassari. Ha accettato soltanto il premio “Umanesimo della Pietra” di Martina Franca per la ricerca storica nel 2008.