Deturpamento affresco Madonna della Scala

Qui di seguito pubblichiamo la lettera di esposto inviata dall’Archeogruppo di Massafra ai seguenti destinatari: Padre Luca Scuttari Rettore Santuario Madonna della Scala, dott. Martino Tamburrano Sindaco di Massafra, dott. Fabrizio Vona Soprintendente ai Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici della Puglia, Mons. Pietro Maria Fragnelli Vescovo Diocesano.

Alleghiamo anche un paio di foto per documentare il deturpamento dell’affresco.

Alle ore 15,30 del 20.11.2010 ci siamo recati presso il Santuario diocesano Madonna della Scala di Massafra dove abbiamo scoperto, con dolore, che l’affresco della Odegitria, collocato sull’altare maggiore e venerato dal popolo di Massafra col titolo di Madonna della Scala, è stato orrendamente deturpato nel corso di lavori di “restauro” condotti – a quanto pare – dalla Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici. L’affresco – per effetto di detti lavori – non ha più la patina pittorica superficiale che tutti finora abbiamo conosciuto. Non riusciamo a capire il perchè di questo intervento dissennato per un affresco che stava benissimo e che rappresenta un’icona venerata (immobile per destinazione), oggetto di particolare devozione da parte dei massafresi che nel 1776 ebbero a eleggerla Principale Patrona della Città. E’ un affresco che – come si è detto – non presentava alcun tipo di problema né di umidità, ascendente e/o discendente, né di attacco di parassiti e muffe. Data l’importanza di detto affresco, vorremmo sapere quali studi preparatori siano stati eseguiti e quali problemi siano stati rilevati prima di mettere mano all’intervento. Vogliamo sapere, inoltre, quale futuro attende tale opera, se cioè ci sono studi per la sua futura salvaguardia con l’adozione delle nuove tecniche diverse da quelle adoperate nel recente passato. Dire che il restauro è condotto dalla Soprintendenza non rappresenta, purtroppo, una garanzia per nessuno. Anzi, numerosi affreschi di chiese rupestri “restaurati” in Puglia dalla Soprintendenza, dopo qualche anno si presentano più deteriorati di prima. Questo, peraltro, ci ha detto in sintesi il dott. F. Vona, con la proiezione di eloquenti immagini, a conclusione delle Giornate internazionali di studio in Terra Jonica – L’Habitat rupestre nell’Area mediterranea, domenica 31 ottobre a Palagianello. Tra i tanti esempi di cattivi restauri citiamo: chiesa rupestre di S. Nicola Mottola, chiesa rupestre di S. Leonardo a Massafra, chiesa rupestre di S. Biagio a S. Vito dei Normanni ecc. Tanto premesso, chiediamo alle SS. LL. di fermare la mano degli incauti e inesperti restauratori disponendo la immediata sospensione dei lavori, onde evitare che dopo l’attuale fase, si proceda alla ridipintura integrale dell’affresco. Chiediamo inoltre al Rettore del Santuario di comunicarci le generalità dei restauratori che stanno procedendo ai lavori nonché di darci copia del progetto di restauro, se esiste. Ove, malauguratamente, i lavori dovessero proseguire e tra due – tre anni si dovessero verificare “esplosioni” di parti dell’affresco o altro tipo di deterioramento (come è avvenuto nei siti rupestri citati i cui cantieri erano gestiti dalla Soprintendenza), non si potrà attribuire il fatto a naturale degrado bensì a grave imperizia dei restauratori nei confronti dei quali sin d’ora facciamo riserva di agire per il risarcimento dei danni incommensurabili arrecati al patrimonio artistico e sacro di Massafra. In attesa di cortese e sollecito cenno di riscontro, si porgono distinti saluti.

Massafra, lì 20.11.2010

Firmato: Antonio Caprara (Presidente dell’Archeogruppo), avv. Giulio Mastrangelo (Ispettore onorario Soprintendenza Archeologica), prof. Domenico Caragnano (Direttore Museo del Territorio – Palagianello), Umberto Ricci (Archeogruppo).

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