Com’è noto nel 2011 cadrà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un evento importante per il Paese che offre, nel 2010, un’opportunità per sensibilizzare la cittadinanza ai temi dell’unità della Patria della libertà dei cittadini e degli ideali che hanno ispirato le lotte degli uomini del Risorgimento. Con questo spirito l’incontro con il prof. Mastroberti tratterà delle origini e delle vicende della carboneria nel Mezzogiorno, soffermandosi in particolare sulle sue aspirazioni costituzionali e unitarie. La carboneria napoletana fu probabilmente introdotta dal francese Pierre-Joseph Briot, giacobino e bon cousin charbonnier nella Francia rivoluzionaria, deputato al Consiglio dei Cinquecento, funzionario napoleonico all’Isola d’Elba, in Abruzzo citeriore (sotto il re di Napoli Giuseppe Bonaparte) e in Calabria citeriore; chiamato al Consiglio di Stato da Gioacchino Murat fu uno dei protagonisti degli ultimi anni del decennio francese nel regno di Napoli, spingendo il Sovrano ad abbracciare l’ideale unitario e a concedere l’effimera costituzione del 1815. In quel periodo, grazie alla carboneria, si insinuarono nel ceto medio le idee di libertà, costituzione e unità nazionale che avrebbero costituito le principali rivendicazione dei rivoltosi del 1820-21 e del 1848. L’intervento cercherà di mettere in luce le specificità della carboneria meridionale – derivate dalla sua origine francese – e l’importanza degli aventi del decennio napoleonico nel regno di Napoli nel quadro del Risorgimento italiano.